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Counseling Day 2023


 
Ingegneri, architetti e avvocati. Sono queste le professioni protagoniste del boom degli ultimi anni. Gli iscritti alla Cassa dei tecnici e a quella forense sono più che raddoppiati dal 1996 al 2009. I primi (ingegneri e architetti) sono passati dai 62.500 circa del 1996 a sfiorare i 150mila nel 2009 (+138%). I secondi sono lievitati, nello stesso periodo, partendo da 64mila e riuscendo a sfondare il tetto dei 150mila (+135,9%).

Ma se le pensioni sono cresciute meno degli attivi (rispettivamente +38% e +44%) in 14 anni, solo per i legali le entrate per contributi hanno raggiunto quasi lo stesso livello di incrementi delle uscite per pensioni: 200% contro 196 per cento. Al contrario, se sul lungo periodo le sostanziose percentuali di crescita di entrate e uscite assicurano, a ingegneri e architetti, ancora un buon equilibrio (287% contro 161%), l'ente si trova, per il secondo anno ad avere più uscite (3,65%) che ingressi (4,61%): lo scorso anno erano, rispettivamente 5,13 contro 2,43 per cento.

Tuttavia, mentre gli avvocati scontano una forte saturazione del mercato e una cronica precarietà delle proprie giovani leve (che la crisi economica ha ulteriormente acuito), le professioni tecnico-scientifiche mostrano ancora spazi di affermazione e più adattamento alle dinamiche di mercato. La riforma forense innalza, tra le altre cose, l'età pensionabile e le aliquote contributive ma non tocca il meccanismo retributivo. Anche Inarcassa ha optato per modifiche delle leve e di alcuni trattamenti senza alterare il quadro di calcolo.

I nuovi iscritti – che però da qualche anno, complice la stagnazione del Pil e la crisi, faticano ad affermarsi e ad avere una promettente capacità di reddito – sono da sempre determinanti per la salute dei conti previdenziali. Ma, come mostra l'indagine annuale del Sole 24 Ore che prende in esame le variabili demografiche ed economiche dei bilanci 2009 delle Casse professionali confrontandoli con i dati del 1996, gli enti privati sembrano seguire due dinamiche.

Alcune Casse sono alla ricerca di giovani per 'salvarsi' e dare una nuova prospettiva a profili professionali giunti a esaurimento o in forte trasformazione (come ragionieri e geometri). In altre, come quelle appena citate di avvocati, ingegneri e architetti, i giovani sono già numerosi, ma la sostenibilità futura dipende troppo da un sistema retributivo che poggia sui 30-40enni (chiamati a sostenere una promessa previdenziale difficile da assicurare nel futuro) e sulla loro capacità di acquisire reddito.

Per i dottori commercialisti passati dal 2003 al contributivo, invece, la sostenibilità del lungo periodo è accompagnata da un forte incremento di giovani (passati dai 22mila circa del '96 agli oltre 51mila del 2009). Dallo scorso anno i contribuenti sono cresciuti invece del 4,22% contro un 3,44% di pensionati. Tuttavia, le entrate sono aumentate del 6% mentre le uscite dell'8. I valori assoluti sono del tutto favorevoli ma la spesa pensionistica corre. Mentre va registrato che i pensionati farmacisti sono addirittura diminuiti, nel 2009, rispetto all'anno prima: erano 27.431, sono 27.298. Così come una leggera flessione si ha tra i veterinari (-0,59% dal 2008): sia a causa della composizione demografica, che della graduale estinzione dei più modesti trattamenti pensionistici liquidati in base alla normativa pre-1991.

Sul breve e sul lungo periodo i pensionati e le uscite per prestazioni dei consulenti del lavoro galoppano rispetto ai nuovi ingressi e ai versamenti: +3,87% gli ingressi dal 2008 a fronte di un +7% circa di pensionati. E il +7% di nuove entrate non copre il +14% di uscite. Le difficoltà di nuove iscrizioni – per la crisi dell'editoria e le forme di contratto atipico dei nuovi ingressi – colpiscono anche i giornalisti: in un anno sono cresciuti dell'1,39%, ma le pensioni superano il 4%. Le entrate calano dell'1 mentre le spese schizzano a +8 per cento. Con il diploma accademico e il tirocinio obbligatori, i giovani hanno preferito il titolo di dottori commercialisti portando a -1,78% i neoiscritti dal 2008 e a un -9% negli ultimi 14 anni. Il passaggio al contributivo ha spalmato su iscritti e pensionati il debito latente, ma anche in assenza di fusione con la Cassa dei dottori, ancora non ha trovato con questa un accordo per giocarsi 'alla pari' la destinazione sia dei giovani (quelli abilitati dopo la nascita dell'Albo unico) sia dei nuovi esperti contabili.

Infine, la Cassa geometri, che scommette – con il progetto di Albo unico assieme a periti industriali e periti agrari – sulla fusione dei relativi enti per sopravvivere alla 'globalizzazione' della professione tecnica triennale. Sia sul breve che sul lungo periodo, pensionati e spese per prestazioni superano i nuovi ingressi e i versamenti complessivi. La speranza resta appesa al Ddl Siliquini, in commissione Giustizia alla Camera, e al 'destino' incerto degli ingegneri triennali, sinora molto più 'sedotti' dal blasone dell'Albo ingegneri (anche se da cadetti nella sezione B), piuttosto che da una piena cittadinanza da 'tecnici'.

titolo: Le Casse raddoppiano gli iscritti
autore/curatore: Laura Cavestri
fonte: Il Sole 24 ORE
data di pubblicazione: 24/08/2010

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